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Centro: Cesa, impegnati a costruire Casa Moderati con Ncd e Sc

“Noi riempiremo il vuoto che c’e’ nell’area popolare”
Chianciano Terme (Siena), 14 set. – (Adnkronos) – Costruire la nuova casa di tutti i moderati italiani, un nuovo partito ”insieme agli amici del Nuovo Centrodestra, del gruppo Per l’Italia, di Scelta Civica che sono interessati al progetto. Poi il leader verrà”. Lo ha detto Lorenzo Cesa, segretario nazionale Udc, concludendo la festa dell’Unione di Centro a Chianciano Terme, dedicata al dibattito sulla nascita di un nuovo partito aggregatore delle varie sigle moderate.
”State sicuri che i vuoti in politica si riempiono – ha continuato Cesa rivolgendosi ai militanti dell’Unione di Centro presenti alla kermesse di tre giorni – E come l’ha riempito Renzi a sinistra, così lo riempiremo noi nell’area popolare”.
”Ma quel leader, che magari c’è già, dovrà essere riconosciuto dal basso, democraticamente eletto, non imposto dall’alto. Con le primarie, con qualche altro metodo, ma il leader – ha sostenuto Cesa – dovrà essere uno che sarà riconosciuto da tutti e che sia capace di farsi spazio anche sgomitando. Perché i leader sono tali se riescono a emergere. Non se aspettano che gli si imbandisca la tavola e poi sono semplicemente i più veloci ad andare a occupare un posto”.
Costruire un nuovo partito moderato, ha chiarito il segretario dell’Udc, ”non vuol dire dimenticarsi chi siamo, smettere di sapere da dove veniamo. Senza i valori e la consapevolezza della propria storia i partiti, da nessuna parte. Sono gusci vuoti. E noi non vogliamo fare un guscio vuoto come gli altri”.
”Non dobbiamo fare l’errore di partire dal leader, perché se lo facessimo probabilmente non partiremmo nemmeno. Quello che va fatto adesso – ha spiegato il segretario dell’Udc – è costruire la rete, mettere insieme le forze sui territori, avvicinare nuove realtà e nuovi soggetti”.
”Guardate – ha dichiarato sempre Lorenzo Cesa – che l’Italia sia diventata tutta di sinistra non ci credo e non ci crederò mai. Il 40,8% del Pd di Renzi alle elezioni europee è un grande risultato ma sono 11 milioni di voti, pochi di più, un milione in più, di quelli che nel 2013 alle politiche ha preso Bersani, quando con stessi numeri molto simili non è riuscito a vincerle le elezioni. Quello che è cambiato è l’affluenza al voto. Alle europee hanno votato molti milioni di italiani in meno. E chi non è andato a votare rispetto alle politiche sono soprattutto gli elettori a cui facciamo riferimento noi. Quei nove milioni di voti che prima votavano Forza Italia e ora non la votano più. I voti dei moderati, dei popolari, del ceto medio, che in parte abbiamo perso per strada anche noi. Noi a quelle persone dobbiamo dare un riferimento”.]]>