News Udc Italia

Europee: Cesa, popolarismo riferimento politico per Italia e Ue

(DIRE) Roma, 14 mag. – “Portare piu’ Italia in Europa per il futuro delle nuove generazioni”. Questo e’ l’appello elettorale in vista delle Europee di Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc e in corsa come capolista al Sud per la coalizione composta da Udc, Ncd e Popolari per l’Italia. Un patto elettorale per offrire un’alternativa a Renzi e Grillo, perche’ l’elettorato moderato “oggi e’ smarrito dopo vent’anni di berlusconisimo”. Cesa, in pieno tour elettorale, si batte per rinforzare il ruolo dell’Italia a Bruxelles, ma guai a pensare di poter uscire dall’euro, sarebbe “una follia”. Il vento del populismo soffia forte, mai come in questa tornata elettorale, e bisogna sconfiggerlo con “proposte chiare e credibili” partendo dall’allargare le maglie del Patto di stabilita’. A distanza di oltre ventidue anni dalla firma del trattato di Maastricht, l’Europa ha bisogno di una nuova identita’. Il polo centrista, spiega Cesa, e’ “un centrodestra moderato, popolare, fortemente europeista”. Un’idea, assicura, in controtendenza: “Negli ultimi vent’anni l’Italia ha subito un bipolarismo che ha portato il Paese in questa situazione. E’ un sistema che si regge piu’ sullo scontro tra opposti e non sulla soluzione dei problemi dei cittadini. In Europa esiste un centrodestra moderato e popolare. Al contrario, in Italia, l’elettorato moderato non ha un riferimento politico ed e’ smarrito. Da una parte, c’e’ Grillo e il populismo di chi vuole distruggere e non costruire, dall’altra c’e’ il Pd che insegue i personalismi di Renzi ed e’ schiavo delle ideologie della sinistra”. Ma come sconfiggere i populismi? “Facendo proposte chiare e credibili. Mai piu’ un euro indietro a Bruxelles; allargare le maglie del Patto di stabilita’ per liberare risorse per gli investimenti, come quelli infrastrutturali e per la messa in sicurezza del territorio contro il dissesto idrogeologico e soprattutto rinegoziare i trattati Ue come precondizione per la ripresa economica. L’Italia fuori dall’euro e’ una follia: sarebbe una proposta che arrecherebbe solo un grave danno alla nostra economia e mi riferisco alla situazione, gia’ molto difficile, delle nostre piccole e medie imprese. Chi propone l’uscita dall’euro sa bene che si tratta di una non-soluzione. Sono esternazioni propagandistiche, tipiche in campagna elettorale, con l’obiettivo di cavalcare il malessere delle persone per acchiappare voti”. ]]>