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Def: Udc,al centro famiglie-imprese.Rimodulare bonus 80 euro

“Rimodulare il bonus degli 80 euro dando più soldi alle coppie con figli, innalzare le soglie dei regimi forfettari per i lavoratori autonomi e razionalizzare le partecipate locali mettendo concretamente la parola fine ai ‘poltronifici’ della politica”. Sono le tre proposte targate Udc sul Def (Documento di economia e finanza) emerse nel corso dell’Ufficio politico di via dei due Macelli, convocato stamane dal segretario nazionale Udc Lorenzo Cesa alla presenza di vicesegretari nazionali e parlamentari. In vista del Def che verrà varato venerdì prossimo dal Consiglio dei ministri, al centro dell’attenzione dell’Udc ci sono tre temi: “famiglie, imprese e lotta agli sprechi. Sul primo fronte la proposta Udc è di rimodulare il bonus degli 80 euro in base al numero di figli e, in concreto, dare meno 20 euro a single e coppie senza figli e 10/20euro in più per ogni figlio a carico fino a un massimo di 40 euro per le coppie con 3 o più figli a carico. In questo modo – si fa notare – mentre il costo attuale del bonus è di 10 miliardi, si risparmierebbero 625 milioni che potrebbero essere ‘reinvestiti’ aumentando le attuali detrazioni fiscali per le famiglie con figli a carico”. “Una famiglia su 4, secondo l’Istat, si trova in difficoltà e non riesce ad arrivare alla fine del mese. E’ ora di sostenere concretamente il più importante ammortizzatore sociale nel Paese”, spiega Lorenzo Cesa. Sul fronte delle imprese, la proposta Udc è di aumentare le soglie dei regimi ‘forfettari’ per i lavoratori autonomi: da 30.987 euro a 40.000 euro per le imprese esercenti prestazioni di servizi e lavoratori autonomi; da 61.000 a 70.0000 per le altre tipologie di attività. “Stando agli ultimi dati – spiega De Poli, vicesegretario nazionale vicario – il nuovo regime forfettario non ha fermato il. crollo delle partite Iva che, nel mese di gennaio, registrava già un -30%. Dobbiamo invertire la tendenza, a maggior ragione in un anno che può essere decisivo per la ripresa del sistema-Italia”. Infine, la lotta agli sprechi. “La Legge di stabilità – sottolinea Cesa – prevede una timida riduzione delle società partecipate locali e indica alcuni criteri. Bisogna andare avanti e essere più incisivi”. La proposta Udc è di ridurre le partecipate a 3 per i Comuni sopra i 100 mila abitanti, a 2 per i Comuni tra i 10.000 e i 100.000 abitanti e prevedere 1 sola società partecipata per i Comuni sotto i 10 mila abitanti.]]>